Vini di primavera
I nostri consigli per brindare alla rinascita della vita con tre vini unici e irripetibili
“Primavera non bussa, lei entra sicura”, scriveva Fabrizio De Andrè in “Un Chimico”. E anche se non possiamo ancora considerare il freddo una parentesi chiusa, lentamente ci avviciniamo alla stagione della rinascita. Flebili segnali primaverili iniziano a fare capolino, con tracce di un sole benevolo e comprensivo, mercati che pullulano di profumi e colori diversi, verdure e frutti nuovi, aria che diventa sempre più mite. E una voglia crescente di uscire e di condividere con gli amici momenti di spensieratezza e fresche bevute.
Wine Shop Italia è fan della primavera e, come ormai avete avuto modo di capire, seguendoci, anche della selezione e della ricerca. Andiamo a scovare i prodotti migliori anche negli angoli più nascosti della nostra penisola e importiamo qualità esclusiva, espressione di terroir e savoir faire, dall’Europa e dal mondo.
Nonostante abbiano la stessa radice, riteniamo che la parola “esclusività”, che tanto ci caratterizza, non sia sinonimo di esclusione, ma di partecipazione consapevole, riflessione, unicità, eccellenza. Si sceglie di resistere all’usura del tempo, perché non sempre chi si accontenta gode, a volte solo in maniera effimera. Per brindare alla natura che ritorna a splendere e a rifiorire, vogliamo consigliarvi tre nuovi vini unici e irripetibili che ci facciano succhiare tutto il midollo della vita che rinasce e assaporare la bellezza di questa stagione.
1.Riluce Bianco 2012
A proposito di primavera e di luce, il nostro primo consiglio è un vino italiano dell’Oltrepò: il Riluce Bianco 2012 di Giorgio Mercandelli, un vignaiolo filosofo che vive di luce propria. Un vino alchemico, questo, come tutti quelli di Giorgio che, attraverso il vuoto lasciato da un grande dolore, ha costruito dei vini armoniosi che inneggiano alla biotica.
Una conduzione della vite nella sua assoluta purezza, che va oltre il biologico, la biodinamica e il naturale come etichetta e invoca la filosofia non interventista. Le sue vigne sono libere di esprimersi selvaggiamente, in accordo con la natura circostante. Vini complessi, autentici, coraggiosi, strettamente identitari e diversi, nell’accezione più sofisticata del termine. Eternamente vivi e immortali, anche dopo l’apertura.
In bottiglia troverete un Riesling in purezza, proveniente da tre piccoli vigneti allevati bioticamente a Canneto Pavese. Il mosto viene lasciato fermentare spontaneamente in tini di resina ATLAC a diretto contatto con le bucce per circa 7 mesi. Il vino, un elegante aranciato dalle emozioni persistenti, non è sottoposto ad alcun trattamento (chiarifica, filtrazione e solfiti aggiunti) e, dopo anni di attesa nelle botti, viene raccolto in una bottiglia che racconta al palato la forza invincibile della vita.
2. Bourgogne Rouge Cote d’Or 2022
“Immisurabile, effimero, ineffabile, misterioso […] Esigere che sia stabile è la più grande sciocchezza che un bevitore possa commettere”. Le parole di Mario Soldati sono ancora attuali per descrivere un vitigno tanto affascinante quanto capriccioso che, in ogni modo non si può non amare.
Il Pinot Noir, enfant prodige della viticoltura, è il biglietto da visita del Domaine Dupasquier, che è stato scoperto dal nostro wine hunter Federico Malinverno e di cui abbiamo l’importazione esclusiva. La famiglia Dupasquier coltiva dieci ettari di vigneti nella Borgogna storica (tra i comuni di Premeaux-Prissey, Nuits St Georges, Aloxe-Corton e Pernand-Vergelesses).
Con i suoi 100 anni di storia e il lavoro di 5 generazioni produce dei nettari bianchi e rossi che esprimono nel bicchiere la loro affascinante unicità. È il racconto di terreni calcarei e ripidi, ricchi di biodiversità e lavorati manualmente. Campione da medaglia d’oro della competizione Gilbert&Gaillard, il Bourgogne Rouge Cote d’Or 2022 è il vino meno rosso tra i rossi. Un liquido dal tannino morbido e dalla pronta beva, che sa essere caldo pur mantenendo la giusta acidità e freschezza. Un vino che riempie il palato di rotondità, armonia materica, un signore profondo che ci approccia con discrezione e leggerezza per svelare lentamente la sua profondità.
3.Crémant d’Alsace BIO Cuvée Meow
Uno spumante fine ed elegante, prodotto con uve Chardonnay in purezza dal Domaine Clément Klur, che gestisce il più piccolo vigneto certificato Demeter dell’Alsazia. La famiglia Klur è nella viticoltura dal XVII secolo. Da sette generazioni porta avanti, a Katzenthal, una viticoltura sostenibile basata sui cicli lunari, gli infusi naturali e metodi prettamente manuali.
Una realtà che ha fatto propri molti principi della biodinamica e che crede fermamente in alcuni assunti della vinificazione.
Innanzitutto nella purezza dell’ambiente: solo da uve coltivate in terreno, lontano da qualsiasi contaminazione non naturale, può derivare un mosto sano.
Il rapporto tra luna e vino deriva dalla connessione tra cielo e terra: nonostante manchino prove scientifiche, questi vignaioli sono fermamente convinti dall’esperienza che il calendario lunare migliori la qualità del vino a causa della forza gravitazionale della luna che influenza positivamente la linfa della vite. Il vino ha bisogno di pazienza e di tempo: la parola chiave della loro viticultura è attesa.